mercoledì 27 agosto 2014

Capitolo 10 - Una Giornata Tranquilla

Vincent si svegliò a causa della luce del sole che filtrava attraverso le tende. Provava una piacevole sensazione di calore allo stomaco che poco aveva a che fare con tutto il sangue che aveva bevuto la sera prima con Anna; Oberon, un piccolo tigrato rosso a pelo lungo stava placidamente pisolando sulla sua pancia.
Rimase a lungo sdraiato con un braccio dietro la testa ripensando alla notte passata: ancora una volta Anna aveva tirato fuori un lato vivace e scherzoso che di solito teneva nascosto. Gli aveva insegnato dei trucchi per controllare l'acuità dei suoi sensi e a distinguere al gusto i diversi gruppi sanguigni. Si era anche macchiato di sangue la camicia e così aveva pure imparato che per mandarlo via bastava un po' di acqua ossigenata.
Se escludeva l'inizio traumatico era stata un gran bella serata, aveva anche conosciuto Lloyd che una volta diminuiti gli avventori del locale si era unito a loro: così aveva scoperto che quel palestrato Vampiro aveva più di quattrocento anni e conosceva Anna da quando era in fasce. Gli aveva anche raccontato alcuni aneddoti divertenti sulle sbronze della sua Maestra, ma a Vincent non era sfuggita la cautela con cui affrontava ogni racconto, avendo cura di evitare qualsiasi riferimenti a fatti che la ragazza non voleva fossero resi pubblici.

sabato 23 agosto 2014

Capitolo 9 - Cose Che Capitano

Annabeth si sedette al piccolo tavolo rotondo in noce davanti a Lloyd.
La plafoniera illuminava la piccola stanza con una malata luce giallastra attirando a se una nuvola di temerarie falene sopravvissute all'abbassamento della temperatura.
La ragazza bevve un lungo sorso dal suo bicchiere.
- Sto facendo dei cambiamenti.-
- Beh, intanto dall'ultima volta che ci siamo visti hai generato un Cucciolo e non mi sembra poco. Come ti è venuta questa idea tra l'altro?-
Lei sorrise e si strinse nelle spalle.
- Ho viaggiato molto, lo sai, ho girato per tutto il mondo e non è cambiato nulla: il mondo è andato avanti e io sono rimasta chiusa nel mio guscio di dolore. Quando ho incontrato Elia...non lo so, ho sentito la vita in lui.- sospirò - Stava morendo eppure si aggrappava ad ogni momento, cercando di vivere ogni istante, mentre io ho ancora secoli davanti a me e trecento anni li ho già sprecati. Ero in debito.-

giovedì 21 agosto 2014

Capitolo 8 - Insieme nella notte

Il sole era tramontato dietro ai profili dei grattacieli che si innalzavano silenziosi sopra la città in movimento. Piccole e grandi luci si erano accese una dopo l'altra nel buio della notte segnalando dove la razza umana aveva imposto prepotentemente la sua presenza facendo sfoggio della sua principale abilità: la capacità di adattarsi e adattare il mondo per sopravvivere.
Annabeth prese un sorso di caffè bollente dalla tazza mentre i suoi occhi scrutavano attenti oltre i vetri della finestra della grande sala.
Odiava il caffè americano, chicchi sciacquati in un litro d'acqua, una brodaglia sporca aggiustata con un po' di latte o panna e zucchero. Si ripromise di cercare la moca che aveva riposto negli scatoloni in soffitta, non poteva continuare a bere quella schifezza.
Andò in cucina e svuotò la tazza nel lavandino.
Morrigan si sedette accanto a lei e la fissò incuriosita, così la sua padrona le diede una grattata dietro le orecchie per farla contenta.

venerdì 8 agosto 2014

Capitolo 7 - Incontri

- Arthur.-
Quel nome uscì dalla bocca di Annabeth gelida come lo sguardo che teneva fisso sull'uomo dai lineamenti affilati che li aveva accolti.
Vincent poteva percepire chiaramente la tensione che correva tra i due, la rabbia che percorreva ogni fibra del corpo della sua Maestra. Aveva l'impressione che stesse per succedere qualcosa di molto brutto.
Invece a dispetto delle sue aspettative la ragazza si limitò a porgere rigidamente i documenti all'uomo.

Capitolo 6 - Il Municipio

- Come ti sembrano?-
Anna fece un passo indietro lasciando che Vincent potesse specchiarsi.
Il ragazzo si passò le dita tra i capelli tagliati di fresco.
- Sono strani, ma mi piacciono. Sembro Mat Smith in Doctor Who.-
Lei aggrottò le sopracciglia.
- Cosa sarebbe?-
- Un telefilm.- rispose lui un po' sorpreso.
- Oh. È raro che io guardi la televisione, quindi non lo conosco.-
Vincent torno a specchiarsi.

giovedì 7 agosto 2014

Capitolo 5 - Gatti

Il rumore ritmico della metropolitana cullava il silenzio che albergava nel vagone.
Intorno a Elia persone troppo assonnate per poter svolgere qualsiasi azione oltre al tenere aperte le palpebre occupavano gli sgangherati sedili del vagone.
Era un quadro variegato di umanità: lavoratori strappati al sonno per andare a guadagnarsi il pane, ragazzi ubriachi di ritorno da una festa che li aveva lasciati con un terribile mal di testa e incrostazione di vomito sui vestiti, barboni che non avevano altro posto dove soggiornare se non quel lercio vagone. 

Capitolo 4 - Indispensabili Spiegazioni

- Ti sei cambiata.-
Con quelle parole Beatrix accolse l'arrivo di Annabeth nella sala. La ragazza si andò a sedere sul divano poco distante dalla poltrona sulla quale la sua interlocutrice stava sdraiata leggendo un libro dalle pagine ingiallite.
Ho molto apprezzato il tuo prestito.- disse accavallando le gambe - Ma temo che il color pesca non faccia per me. Inoltre sono più comoda nella mia taglia.-

Capitolo 3 - Risveglio

Sigmund alzò lo sguardo per accogliere il ritorno delle due ragazze.
Nel locale era sceso il silenzio, si udiva solo il lieve crepitio delle luce al neon e il lontano urlare del vento, appena percettibile in quel luogo.
- Ha smesso da meno di una decina di minuti.- annunciò senza perdere tempo - Dovresti avere un'oretta di tempo.-
Annabeth osservò la silenziosa porta di metallo pesante.

Capitolo 2 - Fame

Il flebile pulsare ritmico del suo cuore spezzò il nulla in cui era sprofondato. All'inizio fu meno che uno sbiadito tintinnio, ma mano a mano che i secondi scorrevano si faceva sempre più forte e accelerato. 
Senza che avesse anche solo il tempo di chiedersi cosa stesse accadendo, i muscoli addominali si contrassero lasciando entrare nei polmoni una boccata d'aria. Mentre l'ossigeno tornava ad espandere il suo torace un dolore sferzante come di fuoco che bruciava ardentemente lungo l'albero respiratorio lo colse alla sprovvista facendogli stringere i denti. Emise un suono indistinto a metà tra un rantolo e un gemito prima di riuscire di nuovo a riprendere fiato.

Capitolo 1 - Cuccioli

La pioggia continuava a cadere dal cielo, noncurante di quello che stava accedendo sotto di sé.
Un picchiettio costante e silenzioso, un'enorme muro d'acqua d'acqua scrosciante che metteva a tacere tutto il resto.
Annabeth si alzo da terra e si avvicinò al corpo straziato del ragazzo.
La pioggia portava via il sangue che scorreva dalle ferite mettendo a nudo le ossa spezzate che uscivano dai vestiti lacerati. Dalle labbra del giovane colava un rivolo rosso gorgogliando i suoi ultimi faticosi respiri, mentre i suoi occhi ruotavano verso quel cielo impietoso che copriva con un sudario di dolci lacrime quelle povere membra spezzate.

Prologo - Voci dalla Città

La pioggia flagellava il suolo con la sua paziente furia. Grosse gocce si schiantavano sull'asfalto penetrandone le fessure, usurando lentamente le opere costruite dall'uomo.
Elia camminava rapido, senza ombrello a coprirlo dal picchiettare dell'acqua, le mani infilate in profondità nelle tasche e la testa bassa. Era stanco, si era alzato da poco e pure sarebbe già tornato sotto le lenzuola.
Vicino a lui qualcuno gridò qualcosa attraverso il muro d'acqua che si riversava sulla città, ma lui non lo udì.