giovedì 12 febbraio 2015

Capitolo 23 - Rosemary Laine

 Rosemary Laine dormiva profondamente nel silenzioso abbraccio della notte.
I massicci muri di ferro e cemento si ergevano possenti sullo sfondo oscuro del cielo notturno; il buio fitto che li avvolgeva mascherava le profonde crepe, che attraversavano la loro solida struttura, e i vetri frantumati delle alte finestre dell'edificio, dando quasi l'impressione che la vecchia filiera stesse solo riposando nell'attesa che qualcuno l'andasse ad aprire il giorno seguente per riprendere la produzione. Tuttavia la recinzione semi demolita e i macchinari arrugginiti, mescolati a cumuli di spazzatura abbandonata nel cortile di fronte, non lasciavano dubbi sul fatto che nessun operaio avrebbe messo piede lì dentro l'indomani mattina.
Mentre il vento passava le sue gelide dita tra i suoi soffici capelli color platino, gli occhi di Beatrix scrutavano la fabbrica abbandonata nel tentativo di indovinare un qualsiasi movimento proveniente dall'interno. Le era parso di intravedere almeno tre diverse ombre pascolare davanti ai buchi vuoti lasciati dalle vetrate rotte, ombre che aveva movenze decisamente più bestiali che umane.
Prese un profondo respiro.
A quanto pareva le supposizioni che Annabeth e lei avevano avanzato il giorno precedente erano corrette: in quel fatiscente edificio degli anni venti circolavano sicuramente dei Famelici e forse non erano neppure soli.

martedì 10 febbraio 2015

Capitolo 22 - In Piscina

- Credo che potrei rimanere così per ore.- disse Beatrix socchiudendo gli occhi.
Il suo esile corpo galleggiava sul pelo dell'acqua totalmente immobile nel rilassante abbraccio della piscina, mentre i suoi capelli ondeggiavano morbidamente appena sotto la superficie.
Vincent sorrise, appoggiato con la schiena al bordo della vasca.
- Tu sei tutta strana, Beatrix Swift.- commentò divertito.
- Oh, me lo dicono di sovente.- rispose lei muovendo mollemente le braccia per avvicinarsi al ragazzo - Io personalmente tendo a interpretarlo come un complimento.-
- Di certo non è un insulto visti i soggetti che ci sono aggiro.- commentò lui.
Lei sorrise e scivolò in posizione verticale, appoggiandosi al braccio del suo interlocutore per non dover nuotare per stare a galla.
- Dunque la tua Maestra ti ha messo al corrente dei miei pericolosi affari...- commentò, mentre i suoi occhi andavano a cercare quelli del giovane.
Vincent non si scompose a quell'affermazione: ormai era abituato al costante dialogo che la fanciulla intratteneva con i suoi pensieri.
- Lo ha fatto e ora non posso che essere in ansia. Vorrei che evitassi di farti giustiziare.-
Lei sorrise con quel suo modo tutto particolare.

Capitolo 21 - Cioccolata Calda

Nella penombra della stanza Annabeth sedeva pensierosa sul divano, lo sguardo perso nelle fiamme del caminetto.
Mentre le sue dita accarezzavano il taccuino di pelle, un tempo appartenuto al suo defunto zio, i suoi pensieri indugiavano sulla giornata appena trascorsa, dall'imboscata mattutina di Beatrix all'allegra serata passata con Vince ad addobbare il piccolo abete rimediato il giorno precedente.
Probabilmente a lasciarla maggiormente perplessa, sarebbe dovuta essere quella chiacchierata a tradimento nella sua camera da letto, mentre invece era proprio quella piacevole e spensierata serata pre natalizia ad occupare lo spazio maggiore nella sua testa...senza escludere poi la stravagante uscita di Beatrix circa la gita in piscina del giorno seguente; di sicuro lei non aveva creduto neanche un attimo alla storia del "piacere di nuotare".
Sospirò mentre uno dei cuccioli si arrampicava sul divano graffiando il tessuto che copriva i morbidi cuscini.